Occupati
contemporaneamente il Ministero della pubblica istruzione
ed il Ministero del Lavoro
Mercoledì
20 dicembre a Roma, mentre al Ministero del lavoro si svolgeva
l'incontro col sottosegretario Morese, strappato sul caso
Campania dal Movimento di Lotta LSU di Napoli, i LSU LPU
di Napoli, Acerra, Frosinone, Roma, Pescara, Livorno, Massa
Carrara, Follonica, ecc., contemporaneamente, presidiavano
il ministero in via Flavia, occupavano il Ministero della
pubblica istruzione in viale Trastevere e occupavano la
sede del Ministero del lavoro ove ha gli uffici
il ministro Salvi in via Fornovo.
Alle finestre
dei due ministeri occupati sono stati appesi striscioni con
le scritte "NO COOPERATIVE" e "LSU
LPU ASSUNZIONE".
Le occupazioni,
pacifiche, si sono svolte senza incidenti, senza violenze
e senza danni se non per l'amor proprio delle forze dell'ordine
che "se la son fatta fare sotto il naso".
A viale Trastevere
la polizia ha fatto irruzione dopo pochi minuti mentre in
via Fornovo gli occupanti hanno resistito per quasi due ore.
Quando la polizia è riuscita ad entrare nella stanza occupata,
i compagni che presidiavano i cancelli di ingresso, per garantire
agli occupanti una fuoriuscita indolore, hanno bloccato il
limitrofo viale Giulio Cesare ottenendo così anche un incontro
con il Direttore Generale cui hanno partecipato i rappresentanti
del S.in.Cobas, della Confederazione Cobas e del Movimento
di Lotta LSU di Napoli.
Di fronte a
questa occupazione simbolica delle stanze del potere in cui
vengono decise le sorti di oltre centomila lavoratori non
riconosciuti tali, di fronte a questennesima prova
di combattività e risolutezza - che lascia intendere chiaramente
come la liquidazione dei lavoratori non sarà indolore -, larcigno
sottosegretario Morese, il sindacalista Cisl prestato
al governo per gestire le esternalizzazioni dei servizi pubblici
a favore delle centrali cooperative, per la prima volta
ha parlato di possibili assunzioni a livello di ministeri
(7.000) e si è mostrato disponibile ad un monitoroggio
in tal senso anche presso gli enti locali, concordando per
un nuovo incontro, per febbraio - marzo 2001, incentrato esclusivamente
sul tema dell'assunzione nella pubblica amministrazione.
Parole,
parole però uscite dalla bocca di chi non si è mai preoccupato
di mostrare il volto più retrivo del governo nel confronto
coi lavoratori.
Lo
stato della vertenza LSU/LPU allindomani delle manifestazioni
del 20 dicembre è il seguente:
-
sulla finanziaria licenziata dal Senato (deve
essere ancora approvata dalla Camera) dovrebbe essere prevista
la possibilità per gli enti di assumere senza limitazioni
percentuali gli LSU fino alla V qualifica funzionale (restano
da vedere volontà e disponibilità economiche degli enti)
-
il governo nel 2001 prevede la stabilizzazione
di almeno 30.000 LSU/LPU, nelle sue intenzioni,
ovviamente, tramite cooperative e soluzioni simili
-
sul tema del riconoscimento del lavoro svolto assistiamo
ai primi cedimenti: oltre al citato ampliamento del vocabolario
del sottosegretario Morese con il termine assunzione,
si registrano le dichiarazioni ufficiali del ministro Salvi
che denuncia lutilizzo in nero dei lavoratori
-
sulla straordinarietà il governo sussurra che
non dovrebbe mandare a casa comunque nessuno
sarà comunque
meglio non fidarsi
-
sulla scuola, invece, il governo intende andare
avanti con le esternalizzazioni a favore delle centrali cooperative,
unoperazione che porterebbe direttamente dalle tasche
dei contribuenti qualche migliaio di miliardi nelle
tasche di questi signori. Lassunzione nella scuola costerebbe
invece meno della metà! Su questa operazione, se essa non
verrà vanificata dalla finanziaria con il ripristino della
riserva del 30% nelle assunzioni già decise, andremo
fino in fondo anche denunciando il governo alla Corte dei
Conti ed impugnando in ogni sede il relativo decreto ministeriale.
Una
piccola soddisfazione, infine, è scaturita da quanto appreso
nellincontro con il Direttore Generale del Ministero:
sono stati sospesi i pagamenti del ministero a Italia Lavoro
data lassoluta aleatorietà dei piani dimpresa
e dei monitoraggi finora effettuati dallagenzia che
avrebbe dovuto stabilizzare la posizione lavorativa
dei LSU/LPU: finalmente se ne sono accorti!
__REINTEGRATO
AL LAVORO IL SINDACALISTA
del S.in.COBAS
LICENZIATO DALLA LEAR di Cassino
Non
cè due senza tre!
Arrivata
per Natale la terza condanna del 2000 per attività antisindacale
contro il S.in.COBAS per la LEAR di Cassino
Con
decreto ai sensi dellart.28 dello Statuto dei lavoratori
il Giudice del lavoro di Cassino ha accertato e dichiarato
antisindacale la condotta della LEAR Corporation Sud s.p.a.
relativamente al licenziamento del sindacalista del S.in.COBAS
Salvatore Arciero.
Il
licenziamento, da parte dellazienda che produce i sedili
per le autovetture FIAT, era avvenuto a seguito di una contestazione
infamante che il Giudice del Lavoro ha ora decretato assolutamente
infondata: lavere conficcato dolosamente nellimbottitura
di un sedile un pezzo di ferro appuntito nascondendolo
sotto la fodera allo scopo di causare danni allutente
finale. Loperaio, oltre a sporgere querela, si era rivolto
assieme alla propria organizzazione sindacale, il S.in.COBAS
al Gudice del Lavoro affinché accertasse la illegittimità
del licenziamento, un provvedimento strumentale e diretto
unicamente a danneggiare limmagine e lattività
del S.in.COBAS.
Bisogna
ricondurre il licenziamento di Arciero a quanto è avvenuto
negli stabilimenti LEAR dal maggio di questanno: siamo
ormai alla terza condanna della LEAR, nel corso del 2000,
per attività antisindacale contro il S.in.COBAS. In maggio,
infatti, nello stabilimento di Cassino, avveniva una agitazione
promossa dalla quasi totalità dei lavoratori, in occasione
del contratto integrativo aziendale, sostenuta dal S.in.COBAS,
con uno sciopero di 12 giorni. I lavoratori chiedevano lequiparazione
del trattamento retributivo a quello erogato negli altri stabilimenti
del gruppo LEAR. Gli scioperi venivano in parte vanificati
dal crumiraggio delle organizzazioni sindacali confederali,
che si adoperavano prima per rompere la compattezza degli
scioperanti e poi firmavano un contratto integrativo che lasciava
di fatto inalterato lo svantaggio retributivo dei lavoratori
di Cassino rispetto a quelli di tutti gli altri stabilimenti
del gruppo LEAR.
Il
comportamento delle organizzazioni sindacali confederali,
dannoso innanzitutto per i lavoratori che in modo spontaneo
avevano promosso le agitazioni, è da considerarsi ancora più
grave se si pensa che durante gli scioperi la LEAR aveva sostituito
gli scioperanti con lavoratori provenienti da altri stabilimenti
del gruppo, i quali venivano condotti in pullman presso lo
stabilimento di Cassino. Proprio per questo la condotta della
LEAR veniva riconosciuta come antisindacale già nel maggio
2000, e questo nonostante lopposizione della LEAR e
le accuse anche qui infamanti rivolte agli scioperanti.
Il Tribunale di Cassino respingeva lopposizione LEAR
ritenendo assolutamente infondate sulla base dei rapporti
delle forze dellordine presenti dinanzi lo stabilimento
durante gli scioperi le accuse di violenza, intimidazioni
e blocco delle merci in entrata e uscita che la LEAR aveva
rivolto agli scioperanti.
Nonostante
questa sanzione la LEAR attuava, sin dai primi giorni successivi
alle agitazioni, una durissima reazione contro i lavoratori
che maggiormente si erano impegnati nelle azioni di lotta,
caratterizzata da una valanga di provvedimenti disciplinari
e culminata con linfamante licenziamento di Arciero.
Ancora una volta, però, il Giudice del lavoro dà ragione al
S.in.COBAS e soprattutto restituisce il posto di lavoro ad
un operaio che trascorrerà più serenamente il Natale. Infine
è auspicabile che questo ulteriore decreto di censura subito
dalla LEAR dia agli operai dello stabilimento di Cassino
ed a tutti gli altri - la consapevolezza di una forza che
la repressione padronale non può facilmente eliminare.
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