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Associazione politico culturale
Oltre l’Occidente
Per una alternativa allo sviluppo
P.zza A. Paleario 7
03100, Frosinone
ccp 10687036

ATTIVITÀ CON IL CENTRO DI SALUTE MENTALE

L'associazione Oltre l'Occidente, all'interno delle proprie iniziative, propone alcuni momenti di riflessione e di attività sul problema della salute mentale a 20 anni dalla legge 180. Tale riflessione si rende necessaria poiche' l'Associazione ha scelto di lavorare anche nel campo della salute mentale e, oltre ad ospitare, tenta di integrare con progetti strutturati persone con disagi psichici.

             Oltre l'Occidente si occupa di rapporti nord-sud, di studio e di iniziativa politica, sociale e culturale su questi temi al fine di portare, nell'era della globalizzazione, riflessioni di carattere generale a livello locale, in un tentativo di interpretazione della realta' per cambiarla verso un ritorno alla comunita' solidale.

            Oltre l'Occidente prende spunto dalla riflessione pasoliniana della realta'. Dalla mutazione antropologica in atto nella cosiddetta modernita', dalla scomparsa del mondo contadino con tutte le sue differenze e peculiarita', all'affermarsi della societa' di massa con modelli culturali rappresentati  e imposti televisivamente a tutti gli spettatori (dell'Italia, allora, del mondo, oggi).

            Ciò implica una riflessione sul significato di differenza, culturale e sociale, che fa venire in mente, oggi, il problema legato al disagio psichico e alla differenza che questo porta con sé nella vita quotidiana.

            Lo stesso discorso - ed ecco il perche', forse, della nostra riflessione sul problema psichiatrico - vale per le differenze culturali tipiche del sud del mondo. L'imperativo dello sviluppo, oggi connesso con quello della globalizzazione, trascina con sé questo mondo nel modello culturale del pensiero unico della coca cola o della mc donalds, detronizzando il modello per millenni imperante, fondamentale alla rigenerazione continua della vita, della diversita'.

            Come bisogna lasciare tutti i popoli alle proprie scelte di sviluppo, alla propria autodeterminazione politica, culturale ed economica (certo attenti alla visione globale del pianeta dove tutti viviamo), cosi' sembra che noi, oggi, piu' che nascondere la malattia psichiatrica o dipingerla come un fardello scomodo nel mondo della competizione di chi e' utile risorsa, dobbiamo, quasi, difenderla, proporla come elemento determinante, convincente per cercare di mettere un bastone tra le ruote a questo treno della omogeneizzazione culturale mondiale.

            «Ogni societa', le cui strutture siano basate soltanto su una discriminazione economica, culturale e su un sistema competitivo, crea in se' delle aree di compenso che servono come valvole di scarico all'intero sistema. Il malato mentale ha assolto questo compito per molto tempo, anche perche' era un "escluso" che non poteva conoscere da se' i limiti della sua malattia e quindi ha creduto - come la societa' e la psichiatria gli hanno fatto credere -  che ogni suo atto di contestazione alla realta' in cui e' costretto a vivere, sia un atto malato, espressione della sindrome di cui soffre».

            Con queste parole gia' trenta anni fa Basaglia avvertiva il problema di porre il disagio psichiatrico fuori dalla societa', di non tener presente il suo aggancio appunto sociale.

            Oggi il dibattito, dopo la formale chiusura dei "manicomi", si sta spostando, quasi inevitabilmente, sul problema dell'integrazione in questo sistema sociale competitivo che fa dell'ideologia del lavoro il suo asse portante. In quest'ottica le vie d'uscita piu' in voga che oggi si propongono per la conquista della liberta' sono per una riabilitazione fondata sul lavoro e non sull’acquisizione di ruolo in una comunita' cooperativistica-solidale come invece sarebbe giusto.

«La conquista della liberta' del malato, diceva Basaglia, deve coincidere con la conquista della liberta' dell'"intera comunita'».

 

INIZIATIVE

Dal 1995 è iniziata l’attività di collaborazione tra Oltre l’Occidente e il Centro diurno “Orizzonti aperti” che si è concretizzata con l’attuazione di un cineforum.

L’organizzazione di tale attività (anche nel 2000-01 sarà organizzato un cineforum) ha coinvolto direttamente le persone che frequentano il centro diurno.

Nell’anno 2000 avranno inizio anche attività nelle scuole.

Comunicati stampa.  

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