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Associazione politico culturale
Oltre l’Occidente
Per una alternativa allo sviluppo
P.zza A. Paleario 7
03100, Frosinone
ccp 10687036

COMUNICATO STAMPA

 

Alla fine dell'anno 1994, secondo l'Ufficio dell'Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, vi erano più di 23 milioni di rifugiati in tutto il mondo. L'immane tragedia riguarda 7 milioni di persone costrette a trovare rifugio fuori dal proprio paese e 15 milioni di sfollati che pur rimanendo all'interno dei confini nazionali hanno dovuto lasciare la zona di residenza.

I conflitti e le gravi violazioni dei diritti umani sono tra le complesse cause dei movimenti dei rifugiati.

La Conferenza mondiale sui diritti umani del 1993 ha riaffermato il diritto di cercare e ottenere asilo di persecuzioni in altri paesi e riconosciuto l'esigenza di un approccio globale al problema della tutela dei rifugiati. Questo approccio dovrebbe includere un'azione efficace volta ad affrontare le situazioni che inducono i rifugiati ad abbandonare il proprio paese, così come a fornire loro una tutela efficace.

L'articolo 14 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo afferma che "ogni individuo ha diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni". Si può sostenere con ragione che si tratti di uno dei primi diritti umani a essere stato riconosciuto, ma oggi sta diventando sempre più vulnerabile.

Molti governi sembrano più preoccupati di ridurre il numero dei richiedenti asilo che raggiungono i loro confini che di porre fine alle tragedie dei diritti umani che inducono questi a fuggire. Inoltre, spesso sono proprio i paesi con le maggiori risorse, verso i quali, in proporzione, si dirigono pochi dei richiedenti asilo, ad avere adottato i comportamenti più restrittivi nei confronti dei rifugiati.

La CE sta innalzando barriere contro i rifugiati, eppure la stragrande maggioranza di loro si spostano dalle nazioni più povere del mondo ad altre nazioni fra le più povere.

Il nuovo ordine mondiale deve affrontare il problema dei rifugiati e quelli delle migrazioni di massa, che è diverso da quello dei rifugiati, pur essendo ad esso collegato. C'è una tendenza da parte dei governi occidentali, ad accusare tutti i rifugiati di essere dei migranti economici, considerandoli quindi come una sottocategoria di persone assolutamente prive di privilegi. Posto il fatto che il fenomeno della migrazione in generale deve essere affrontato nella sua globalità, ciò è intollerabile per due motivi: incoraggia i governi a negare i diritti umani a tali persone; spinge a credere all'esistenza di una distinzione chiara e precisa fra i rifugiati ed i semplici migranti economici.

Se si vuole che l'espressione 'nuovo ordine mondiale' abbia un qualche senso, deve significare che i rifugiati non siano più visti e trattati come pedina di una scacchiera.

La magnitudine di tale disastro umano esige dalla comunità internazionale qualcosa di più di un mero intervento di emergenza umanitaria. E' necessario operare per prevenire l'origine di tale fenomeno e agire - laddove vi sono conflitti - esercitando le dovute pressioni per condurre al tavolo del negoziato le parti in lotta. Solo il ristabilimento della pace e la garanzia di possibilità di sviluppo potranno consentire il ritorno degli esuli alla loro terra.

(Sunto di brani tratti da: Nigrizia, Rapporto Amnesty International 1995, Rifugiati)

 

Martedì 21 novembre ore 18 presso il centro Oltre l'Occidente, nell'ambito degli incontri di studi sulla tematica dell'immigrazione Città dei popoli, Coordinamento di Frosinone per una città interetnica organizza un incontro-dibattito dal titolo "La via dell'esilio comincia da un passo, quella del ritorno a casa ne conta mille, duemila, Infiniti" (Josif Brodskij) che riguarderà il problema dei rifugiati politici nel mondo.

Interverranno: Noè, rifugiato politico e Luca Ceffisi, del Consiglio Italiano per i Rifugiati

Nel corso dell'incontro Gjeorgji Lala, attore tetrale albanese, leggerà alcune poesie in lingua e in italiano tratte da un libro di poesie di Noè "Il Regno del proibito"